Quando metti da parte bacchetta e cappello a punta!
- francescomy
- 17 giu 2019
- Tempo di lettura: 2 min

Prendersi una pausa da qualcuno o qualcosa non è sempre un male. Non significa automaticamente la fine, un punto definitivo. Anzi spesso rappresenta quella virgola che ci dà la possibilità di rimettere i nostri pensieri in ordine e chiarirci le idee per poi tornare più forti e decisi di prima. È vero, noi non siamo fatti di ingranaggi né tantomeno abbiamo delle batterie al nostro interno ma è anche vero che in periodi di forte stress può capitare di andare in tilt o di sentire persino il bisogno di ricaricarci. Che sia nell’ambito affettivo, lavorativo o spirituale, prendersi una pausa da tutto per riflettere può far più bene che male. La mia vita è sempre stata scossa da problemi proveniente da ogni dove. E lontano il periodo in cui ricordo di aver vissuto nella spensieratezza assoluta. Ma a piccoli passi, a volte un po’ incerti, sono sempre andato avanti senza fermarmi. Qualche mese fa però tali problemi si sono in qualche modo accentuati, mi hanno scosso più del solito e ciò ha influito sulla mia vita spirituale. Non c’è stato un momento in cui ho chiaramente deciso di mettere da parte il mio cappello a punta e riporre la mia bacchetta nel cassetto, è stata una cosa più graduale e naturale. Quando sentivo parlare di persone che in passato avevano messo in pausa il proprio percorso non ci credevo o magari iniziavo a pensare che non erano poi così convinti di ciò che stavano facendo. Ora capisco, la vita ti può sopraffare a volte e per rimetterti sui giusti binari devi lasciare andare qualcosa, non necessariamente per sempre, giusto il tempo di focalizzarti su ciò che sta accadendo. Una volta risolto o affrontato il problema puoi sempre tornare indietro e recuperare ciò che avevi lasciato in stazione. Con questo non sto dicendo che i miei problemi siano stati risolti ma dopo mesi sto tornando sui miei passi per riprendere ciò che avevo lasciato indietro. Sento un risveglio dentro di me. Magari mi riporterà dove ero rimasto o partirò invece da una posizione del tutto nuova. Al momento non lo so, per ora mi godo il tragitto graduale e naturale, come lo era stato all’inizio, per recuperare ciò che è mio.
















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